Oggi sono intervenuto in #plenaria a Strasburgo sul “Rischio di violazione grave da parte dell’Ungheria dei valori fondanti dell’Unione“.
La relazione illustra le preoccupazioni in merito al peggioramento della situazione in Ungheria rispetto a varie questioni: dal sistema costituzionale ed elettorale all’indipendenza della magistratura e di altre istituzioni. Dai diritti delle persone LGBTIQ, ai diritti delle persone appartenenti a minoranze, ai diritti fondamentali dei migranti, solo per citarne alcune.
Si tratta di un aggiornamento urgente della “Relazione Sargentini” con la quale, nel 2018, veniva attivato il meccanismo di cui all’art. 7 del Trattato dell’UE.
Qui a seguire riporto il mio intervento in aula:
Non mi soffermo sulla lunga lista di presunte violazioni dei valori enunciati all’articolo 2 del nostro Trattato. Chi mi ha preceduto ha illustrato bene la situazione drammatica in cui vivono milioni di cittadini ungheresi vittime del regime autocratico di Orban. Un regime che mina nel profondo le istituzioni e finisce inevitabilmente per pregiudicare i diritti e le libertà fondamentali di tutti i cittadini europei. Sì, perché queste violazioni oltrepassano i confini ungheresi, si ripercuotono sugli altri Stati membri, sulla loro fiducia reciproca e minano la stessa tenuta dell’Unione.
Quattro anni fa il Parlamento europeo ha avuto il coraggio e la lungimiranza di avviare la procedura prevista dall’articolo 7 eppure da allora nulla è cambiato, anzi alcune tendenze sono addirittura peggiorate.
Quanto dobbiamo ancora aspettare affinché la Commissione e il Consiglio si avvalgano appieno degli strumenti disponibili per difendere i nostri valori comuni?
L’inazione della Commissione e l’immobilismo del Consiglio sono ingiustificati: non possiamo tollerare ulteriori ritardi, e soprattutto non vogliamo essere co-responsabili dello sgretolamento dei valori fondanti dell’Unione europea.
Qui il link video con il mio intervento in aula: https://www.europarl.europa.eu/plenary/it/vod.html…#